La verdura oltre ad essere delicata è uno degli alimenti più variegati e ricchi di sapore. Pertanto, la tecnica di lavorazione dovrebbe innanzitutto rispettare la sua ricchezza d'acqua e la cottura gioca un ruolo fondamentale. Facciamo un passo indietro alla classica cottura della nonna in pentola d'acqua bollente. In questo caso la dispersione dei microelementi e dei principi nutritivi è pari al 70%. Oggi, grazie alla sperimentazione, possiamo utilizzare il vapore, il quale, pur disciogliendo gli elementi, riduce questa dispersione al 30%. Addirittura, con la cottura sottovuoto, è possibile diminuire ancora tale percentuale al 7%.
In Ecooking, prepariamo le verdure a foglia o gli ortaggi, li condiamo e cuociamo a vapore. È facile comprendere i vantaggi di questa cottura: si utilizzano meno condimenti e quindi meno sale, si dà un grande impulso alla struttura del sapore delle verdure e soprattutto si permette di lavorare con le verdure di stagione, conservandole grazie alla catena del freddo e avendole a disposizione anche in altri momenti dell'anno.
Un'altra tecnica molto valida e apprezzata è la rosolatura. Personalmente, amo la cucina fusion e ritengo che i cinesi siano maestri nella rosolatura. La cottura vigorosa nel wok conferisce alle verdure una consistenza super croccante e un colore vivace. Il wok trattiene molto più liquido, consentendo alle verdure di rosolarsi in modo più efficace. Un altro elemento importante è la temperatura, a cui va prestata molta attenzione. Ad esempio, cuocendo una verdura a foglia a 100/110 gradi in pentola a pressione per un paio di minuti, si rischia di danneggiarla molto rapidamente.
Vorrei collegarmi a questo argomento delle tecniche di manipolazione per esprimere un concetto che mi sta a cuore, ovvero lo spreco. Il vecchio adagio che afferma che del maiale non si butta via niente può essere applicato tranquillamente anche alla verdura e alla frutta. Ovviamente, ci sono eccezioni, come nel caso del pomodoro di cui non si mangia la foglia verde. Tuttavia, di molte verdure lo scarto è eccessivo, nonostante si possa utilizzare molto. Ad esempio, la buccia della zucca, la buccia della carota o addirittura l'arbusto delle zucchine, che è un corpo cavo con cui creo delle penne vegane. Con i semi delle verdure si possono realizzare delle chips. La manipolazione, quindi, non riguarda solo la giusta cottura o temperatura, ma anche la fase di pulizia e mondatura per sfruttare il più possibile ogni parte del prodotto. Non posso tralasciare di sottolineare che le serre idroponiche, sia a casa che nei ristoranti, sono di grande aiuto per evitare lo spreco. Si raccoglie solo ciò che si consuma, evitando di gettare non solo gli scarti, ma anche grandi quantità di cibo non consumato.